Ricerca libera
17-04-2021
MONACOLINA K e RISO ROSSO FERMENTATO
Si stanno diffondendo sempre di più prodotti di integrazione, dispositivi medici e parafarmaci a base di riso rosso fermentato (Monascus purpureus). La prima cosa da fare è separare il riso rosso utilizzato in cucina con quello utilizzato per fini farmaceutici. Il secondo infatti fa riferimento all`Oryza sativa, sottoposto all`azione di vari ceppi del lievito rosso, Monascus purpureus, che lo arricchisce di monacolina K, una statina di origine naturale. La monacolina K è una molecola con una struttura chimica simile alla lovastatina, ovvero una statina utilizzata come le altre per il trattamento delle ipercolesterolemie. Questi principi attivi hanno azione inibente sull`enzima HMG-CoA reduttasi, coinvolto nella biosintesi endogena del colesterolo. Tra le 10 monacoline (che possono essere in forma lattonica o in forma acida) ricordiamo le monacoline primarie (monacolina K e KA) che hanno un`attività di gran lunga superiore rispetto alle altre. Anche se in realtà la forma attiva è la monacolina KA, che deriva dal più noto precursore inattivo (monacolina K). In pratica la monacolina K viene trasformata a livello plasmatico nella sua forma attiva: la monacolina KA. Riassumendo si può affermare che, sebbene tutte le monacoline inibiscano l`enzima HMG-CoA in vitro, solo quelle acide ne bloccano l`azione in modo effettivo. Essendo così simili alle statine, queste molecole imitano il meccanismo d`azione dei farmaci tradizionali ma trattandosi di un prodotto derivato da un processo naturale, la monakolina K viene generalmente percepita come una statina naturale e quindi, meno pericolosa. Ma ciò è FALSO Motivo per cui la loro assunzione, esattamente come accade per le statine, deve essere tenuta sotto stretto controllo da parte di un medico. Sono infatti state documentate 55 reazioni avverse provocate da prodotti e integratori a base di riso rosso fermentato: consistenti in dolori muscolari, rabdomiolisi (rottura delle cellule muscolari), reazioni gastointestinali, danni epatici, reazioni cutanee ecc ecc. (La ricerca è stata pubblicata sul British Journal of Clinical Pharmacology). È importante quindi che il paziente si affidi alla professionalità di figure sanitarie che possano prescrivere e monitorare l`utilizzo di questi prodotti, utili sopratutto per trattare l`ipercolesterolemia di grado lieve-medio, contribuendo alla parallela riduzione del rischio cardiovascolare di soggetti a basso rischio. (Fonte Farmabook)