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29-04-2021
La variante indiana
Poche settimane fa l′India sembrava stesse uscendo dal tunnel della pandemia e invece oggi continua a crescere la curva dell′epidemia di Covid, che ha stabilito il quarto record consecutivo per contagi quotidiani. Nelle ultime 24 ore sono stati 349.691, portando il totale a 16,96 milioni. I decessi in un giorno sono stati 2.767, il numero più alto finora. Le vittime totali sono 192.311. Nella capitale New Delhi muore una persona ogni quattro minuti ed è un dramma anche la sepoltura, tanto che molti corpi vengono bruciati in strada. Questi dati così allarmanti, che hanno portato molti paesi come l′Italia a bloccare i voli in arrivo dall′India, sembrerebbero essere opera della nuova variante indiana del covid. Ma cosa sappiamo di questa nuova variante La variante denominata B.1.617, in sintesi presenta una doppia mutazione rispetto al ceppo originario e appare più facilmente trasmissibile tra individui. Le due mutazione della proteina Spike, che è quella distintiva del virus SarsCov2, sono rispettivamente le mutazioni L452R e E484Q. Attualmente si stanno conducendo molti studi su tale variante e l′ipotesi più accreditata è che le due mutazioni lavorino in coppia′ ed una rende più forte l′altra, con il risultato di rendere la variante più trasmissibile. La mutazione L452R si comporta come se fosse un interruttore che accende la seconda mutazione E484Q. Quest′ultima ha acquisto un nuovo aminoacido che le permette di entrare meglio nelle cellule e di infettarle. Questo perché, in virtù di tale aminoacido, riesce a fondere′ meglio le membrane cellulari. In questo modo, la variante indiana′ riuscirebbe, secondo le attuali ipotesi, a trasmettersi maggiormente e più velocemente rispetto al virus originale. (studi condotti da Massimo Ciccozzi, ordinario di statistica medica ed epidemiologia molecolare all′Università Campus Bio-Medico di Roma). E per quanto riguarda i vaccini . Risultano ugualmente efficaci sulla variante indiana Non ci sono ancora dati certi ma sembrerebbe diminuire leggermente la risposta degli anticorpi neutralizzanti stimolati dalla vaccinazione, ma non dei linfociti T. Questa è una possibile buona notizia poiché indicherebbe ancora una certa efficacia dei vaccini in uso. Ma la comparsa sempre più frequente di varianti provenienti da paesi dove la pandemia e il virus continuano a proliferare, accendono la luce su un particolare importantissimo. Ovvero la necessità che la vaccinazione anti-Covid sia estesa a tutti i paesi, anche in Africa e Asia e nei paesi più poveri. Infatti se a vaccinarsi fossero solo i Paesi occidentali, il problema coronavirus non verrebbe risolto e saremo sempre allo stesso punto, perchè dall′estero arriverebbero sempre nuove varianti contro le quali i nostri vaccini non sono ancora tarati′ e si innescherebbe una rincorsa alla variante′, che può risultare molto pericolosa. Ne approfittiamo inoltre per ricordarvi che nonostante le misure di contenimento della pandemia si stiano allentando, bisogna mantenere sempre alta l′attenzione e quindi indossare la mascherina, igienizzarsi sempre le mani e evitare gli assembramenti. (Fonte Farmabook)