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29-04-2021
REFLUSSO GASTROESOFAGEO
Bruciore retrosternale? Reflusso (avvertito come la risalita di liquidi acidi in bocca)? O più in generale una sintomatologia che si irradia a partire dal centro dell`addome (epigastrio) verso il giugulo? Con un quadro clinico di questo tipo è molto probabile che ci si ritrovi davanti alla Malattia da reflusso gastroesogafeo (MRGE). Non si tratta di una vera e propria malattia bensì di una condizione sindromica che si può manifestare attraverso varie sintomatologie: -esofagea (esofagite, pirosi, dolore toracico) -extraesofagea (tosse da reflusso, laringite da reflusso o addirittura erosione dentale da reflusso) NOTA BENE che c`è una differenza tra l`utilizzo del termine reflusso rispetto al termine rigurgito. Il reflusso infatti prevede una risalita di liquidi ma arricchiti delle componenti acide dello stomaco mentre il rigurgito è solitamente una risalita del contenuto esofageo, quindi privo di succhi gastrici e pepsina. Ma qual è l`eziologia di questa sindrome? Potrebbe essere causata da vari fattori fisiopatologici come l`ernia iatale, l`insufficienza dello sfintere esofageo inferiore, l`obesità addominale e anche il ritardato svuotamento gastrico. Inoltre uno stile di vita scorretto insieme all`utilizzo di alcuni farmaci rappresentano un probabile fattore favorente il reflusso come i Calcio-antagonisti, gli Ace-inibitori, i nitrati e le benzodiazepine. Perciò è importante qualora si rendesse necessario, contrastare questa sindrome con alcune semplici modifiche del Life-Style come: Sospendere il fumo Ridurre l`eventuale sovrappeso o obesità in modo graduale Non coricarsi subito dopo la fine del pasto Evitare l`intensa attività fisica subito dopo un pasto Evitare bevande alcoliche e cibi piccanti Ma soprattuto secondo gli studi non è tanto la composizione del pasto in proteine o lipidi ad accentuare la sintomatologia bensì il volume del pasto. Qualora la sola modifica dello stile di vita non fosse sufficiente a contrastare la sindrome, entra in gioco l`approccio terapeutico concernente l`uso di farmaci come: - inibitori di pompa (omeprazolo, pantoprazolo ed esomeprazolo) che agiscono riducendo notevolmente la produzione di HCl, risolvendo in parte il problema con la probabilità che da qui ne derivino degli altri (specialmente problemi di natura digestiva). Ma attenzione alla sospensione improvvisa !! - antiacidi, i più comuni a base di idrossido di magnesio e di alluminio. Questi però potrebbero limitare l`assorbimento di altri farmaci, perciò è buona prassi quella di assumere il farmaco almeno 1-2 ore di distanza l`uno dall`altro. - alginati che interagendo con l`acido cloridrico formano un precipitato che ne impedisce la sua risalita esofagea - Mucopolisaccaridi naturali che formano una vera e propria barriera protettiva sulla mucosa gastroesofagea al fine di contrastare i sintomi. La patologia gastroesofagea è una patologia che dovrebbe essere inquadrata e seguita da un medico specialista, in modo da evitare terapie fai da te, che possono talvolta anche peggiorare il quadro clinico. (Fonte Farmabook)